Intervista personale e professionale ad Alessio Forte, Frontend developer Junior di Scirocco Multimedia, che ci racconta come tra righe di codice e programmazione trova il tempo per la pesca e le sue passioni.
Un po’ di te.. (chi sei e cosa fai in azienda)
Sono Alessio un ragazzo di 25 anni. Chi mi conosce mi definisce un esaurito della tecnologia, un aggettivo che mi calza a pennello! Perchè? Perchè ogni nuovo dispositivo e/o applicazione in uscita, è un nuovo mistero da scoprire per me. In azienda sono web developer junior, creo front-end e back-end personalizzati rispetto alle esigenze dei clienti.
Dammi tre parole… (descriviti in tre parole)
Curioso, innovatore, criptico (le password da me create sono impossibili da ricordare 🙂 )
E ancora altre 3.. (descrivi il tuo lavoro in tre parole)
Precisione, dedizione, immaginazione (tutto ciò che puoi immaginare, lo puoi creare)
La molla per… (come sei arrivato a fare questo lavoro, cosa ti ha spinto?)
Sono una persona che ha sempre fatto tutto. Mi sono gettato in qualsiasi avventura la vita abbia messo sul mio percorso. A dire il vero la programmazione è stato un piacevole imprevisto.
È capitato per caso nella scelta della scuola superiore, volevo iscrivermi al settore elettronica ma per eccesso di studenti mi hanno spostato nell’indirizzo informatico.
Dopo il primo anno mi sono innamorato della programmazione: creare qualcosa che scaturisce direttamente dalla tua mente non ha prezzo! Preso il diploma, ho continuato a fare lavori diversi e molto lontani dal mondo informatico che mi aveva tanto appassionato durante gli studi. Continuavo comunque a credere nella possibilità di poter fare realmente quello che mi appassiona. Oggi, qui a Scirocco, posso dire di aver raggiunto l’obiettivo e posso dire di esser felice per aver continuato a credere in un lavoro che ti dà la possibilità di creare dal nulla qualcosa di unico.
I tuoi attrezzi del mestiere sono… (quali sono gli strumenti a cui proprio non puoi rinunciare)
Computer, caffè (possibilmente in quantità industriali) e cuffie per la musica (utilissime per conciliare il ragionamento logico)
Quanto ti piace…(cosa ami del tuo lavoro? le cose più belle del tuo mestiere)
La cosa più bella del mio lavoro è la capacità di plasmare un nuovo sito, creare la struttura dal nulla, implementarla e ottimizzarla, creare nuove funzioni e facilitare l’esperienza di chi lo usa. Una delle soddisfazioni maggiori è sapere che hai dato vita ad un sistema diverso da tutti gli altri e che verrà usato per realizzare i progetti e i sogni di qualcun altro.
Faresti anche a meno di… (cosa non sopporti o cosa eviteresti nel tuo lavoro?)
Penso che ogni programmatore riscontra sempre lo stesso problema, quelle classiche domande del tipo “Perchè hai fatto le iconcine blu? Io le volevo rosse!” . Magari di base hai dato vita ad un sistema in grado di fare qualsiasi calcolo umanamente possibile, ecc. ecc. ma no, non basta! ” Le iconcine sono blu e non rosse!”
Non solo “programmazione” (cosa fai oltre al lavoro)
Ho molti interessi e non mi stanco di averne sempre di nuovi. Amo ballare l’hip pop e insegnare quello che conosco a tutti coloro che vogliono imparare, trovo stimolante anche imparare da tutti coloro che sono disposti a condividere con me le loro esperienze. L’altro hobby che ho è la pesca. C’è una poesia nel vedere la distesa del mare che si apre davanti a tuoi occhi mentre un piccolo galleggiante fra le onde lotta per rimanere a galla mentre tu speri che vada giù!
Quello che ti ispira.. (figure di riferimento, libri, blogger che ti hanno ispirato)
Non ho figure di riferimento particolari ma penso che chiunque possa ispirarmi avendo le giuste motivazioni. Una persona che è convinta delle proprie idee e che lotta per poterle mettere in pratica, questo per me è già un’ispirazione: può essere sbagliata l’idea ma non la voglia di realizzarla! L’ispirazione quindi posso averla da un bambino di pochi anni come da una persona più grande.
Lasciaci con.. (un consiglio, una citazione tua o di altri)
Ci sono mille cose da fare ogni giorno e ogni notte ma fermarsi a riflettere ogni tanto è un buon modo per erigere e per non distruggere.
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